Bloccare sul nascere ogni nuovo focolaio!
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COME?
Chiediamo che le USCA facciano subito tamponi ai nuovi malati-contatti a casa loro.
Bloccare sul nascere ogni nuovo focolaio COVID!COME? Chiediamo la vera attivazione delle USCA per fare immediatamente i tamponi a malati e conviventi nelle loro case
Gepostet von Una mela al giorno am Donnerstag, 30. April 2020
Per bloccare immediatamente ogni nuovo focolaio COVID chiediamo che le USCA eseguano i tamponi agli assistiti segnalati dai medici e pediatri di famiglia.
L'isolamento rigoroso ha consentito di ridurre nettamente i “nuovi casi COVID”: i nostri medici di famiglia riscontrano ora solo occasionalmente nuovi malati con sintomi che destano sospetto.
Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Per salvaguardare la fluida ripresa delle attività è necessaria la capacità di bloccare tempestivamente ogni nuovo potenziale focolaio.
Come?
Attivando davvero le USCA, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, che nel nostro territorio sono state sottodimensionate e mal utilizzate.
Chiediamo garanzie certe affinché la medicina territoriale si attivi in modo tempestivo, organico ed efficace:
- il medico di famiglia, individuato un nuovo caso sospetto, attivi immediatamente l’USCA.
- L’USCA , con tutte le protezioni necessarie, verificata la situazione, faccia innanzitutto il tampone all’assistito e ai conviventi, disponendo temporaneamente ma immediatamente, il loro isolamento.
- Contestualmente, sentito il medico di famiglia per telefono, l’USCA avvii da subito la terapia indicata per la fase iniziale della malattia, anche se solo sospettata, e lasci a domicilio gli strumenti di telemedicina che consentiranno allo stesso medico di famiglia di tenere adeguatamente sotto controllo la situazione, anche via telefono.
- Infine, prima di lasciare la casa, l’USCA inizi l’indagine epidemiologica segnalando al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Tutela Salute le persone che il malato ha incontrato negli ultimi giorni.
- ATS completi rapidamente l’indagine epidemiologica tra i contatti segnalati, per mettere in atto le misure di isolamento necessarie a circoscrivere il potenziale nuovo focolaio, segnalando il caso anche all’amministrazione comunale.
Un precisazione.
Perché il tampone e non un esame sierologico?
Perché, con i test attualmente disponibili, solo il tampone è in grado di identificare chi, malato o avendo avuto un contatto recente con un malato, è portatore dell’infezione. Al contrario, tutti gli esami sierologici ci dicono se la persona ha avuto contatto in passato con il coronavirus, ma nulla ci dice sulla sua contagiosità.
Se questo non avverrà, il rischio che riparta una nuova diffusione dell’epidemia è davvero alto!
Per il nostro Paese è fondamentale la ripartenza delle attività. Va assolutamente evitato che una mancata organizzazione dei servizi di sanità pubblica ostacoli una ripresa sicura della vita sociale ed economica della Regione.
Il PD si è sempre mosso con spirito collaborativo, portando anche proposte, come l'attivazione di una cabina di regia provinciale, che abbiamo visto con soddisfazione realizzata.
Ci auguriamo che anche queste proposte troveranno opportuna considerazione.